


Ciao, sono Max.
Sono un fotografo di matrimonio specializzato in reportage autentico, con base nel Lazio.
Ma prima ancora di essere un fotografo, sono una persona curiosa, empatica e sinceramente interessata alle storie degli altri.
Credo che la fotografia non debba essere costruita, ma sentita.
Ogni volta che alzo la macchina fotografica, lo faccio per raccontare qualcosa di vero. Un abbraccio spontaneo, uno sguardo rubato, una risata improvvisa.
È lì che nasce la bellezza che mi piace cercare: nei gesti autentici, nelle emozioni che accadono naturalmente, quando nessuno se ne accorge.
Mi piace entrare in sintonia con le persone, creare un clima rilassato in cui sentirsi liberi di essere sé stessi.
Per questo chi mi sceglie non cerca solo un fotografo, ma qualcuno di cui fidarsi, che sappia esserci con discrezione, ma anche con partecipazione.
Perché scelgo il reportage: raccontare, non costruire
Il mio stile è reportage, ma il mio approccio è profondamente relazionale.
Mi muovo con discrezione, sì, ma non rimango ai margini: mi piace esserci, vivere la festa insieme alle persone, respirare l’atmosfera, entrare in sintonia.
Osservo, ascolto e racconto con rispetto, attenzione e verità.
Perché ogni storia che mi viene affidata è unica e merita cura, dalla prima telefonata alla consegna finale.
Lavoro principalmente nel Lazio, ma mi muovo volentieri ovunque ci sia una storia vera da raccontare.
Mi occupo di matrimoni, maternità, ritratti, battesimi, anniversari: ogni capitolo della vita merita di essere ricordato.
E spesso, chi inizia con me il viaggio nel giorno del matrimonio, poi mi affida anche gli altri momenti importanti.
In questo senso, sono spesso scelto anche come fotografo di famiglia, una presenza continua e fidata nei momenti più veri.
Sono membro di ANFM – Associazione Nazionale Fotografi Matrimonialisti e di Tau Visual – Associazione Nazionale Fotografi Professionisti, due realtà che promuovono etica, professionalità e qualità nel nostro settore.
Quando non fotografo, continuo comunque a cercare storie, ispirazione, bellezza.
Lo faccio in modi diversi: costruendo con i LEGO come quando da bambino immaginavo mondi interi, sfidando l’equilibrio tra vento e acqua mentre vado a vela, o lasciandomi trasportare dalla musica, dalla narrativa, da quelle biografie che raccontano vite straordinarie e imperfette.
Lo sport ha sempre fatto parte di me: pratico padel, beach volley, nuoto, e appena posso metto gli scarponi per salire in montagna con lo snowboard.
Amo cucinare, viaggiare e godermi la bellezza delle cose semplici.
Credo che tutto questo — che fa parte di me prima ancora che del mio lavoro — sia il motivo per cui riesco a entrare in sintonia con le persone: perché condividiamo emozioni, passioni, e il desiderio di fermare il tempo in un ricordo vero.
Il mio Manifesto
Credo nelle storie vere.
Quelle che si raccontano con uno sguardo, una risata, un abbraccio spontaneo.
Per questo cerco l’autenticità in ogni scatto: non voglio perfezione, ma verità.
Credo nella relazione.
Per me fotografare significa entrare in sintonia.
Con gli sposi, con le famiglie, con i bambini che corrono tra i tavoli.
È da lì che nascono le immagini più vere: quando ci si fida, quando ci si sente a casa.
Credo nella memoria.
Ogni fotografia è un pezzo di tempo che si ferma.
Un ricordo da tenere stretto, da rivivere tra dieci o trent’anni, insieme.
Scatto per oggi, ma soprattutto per domani.
Credo nella discrezione.
Mi muovo in punta di piedi, ma con il cuore aperto.
Lascio che le cose accadano, senza forzarle.
Perché la bellezza, quella vera, arriva quando ci si dimentica della macchina fotografica.
Credo nella cura.
In ogni dettaglio, in ogni parola scambiata, in ogni gesto.
Il mio lavoro non si ferma allo scatto: inizia molto prima, e continua molto dopo.
Ogni storia che mi affidi è importante. E la tratto con rispetto.